Laboratori di paleolimnologia

Verbania

Il laboratorio di Paleolimnologia è specializzato nell’uso di tecniche di indagine finalizzate a fornire informazioni di dettaglio riguardanti gli effetti dell’impatto antropico e naturale (clima) sulla naturale variabilità degli ecosistemi d’acqua dolce. Si cerca di far luce su processi fisici, chimici e biologici del passato e allo stesso tempo contribuire a risolvere alcuni dei problemi che affliggono oggi amministratori e gestori dell’ambiente.

Paleolimnologia

La maggior parte del lavoro di ricerca riguarda l’uso di indicatori biologici quali: frustuli di diatomee, scaglie e cisti di crisoficee, pigmenti fotosintetici algali e batterici e resti di invertebrati (es. capsule cefaliche di chironomidi, carapace di cladoceri, uova durature di rotiferi) per inferire gli effetti dell’attività antropica e del cambiamento climatico sulla rete trofica di un lago, capire come questi siano relazionati all’ecologia del plancton e validare modelli matematici utilizzati per individuare le condizioni di riferimento cui rapportarsi nella gestione e recupero dell’ecosistema lacustre in seguito a processi di eutrofizzazione, acidificazione, inquinamento industriale, variazioni climatiche. In particolare, le nostre attività riguardano:

  • monitoraggio a lungo termine dei cambiamenti ambientali e climatici. Questo è un programma a livello globale, ma recentemente ci si è concentrati principalmente su laghi alpini e su regioni artiche e semi-aride;
  • sviluppo di nuove metodologie di biomonitoraggio;
  • studio della risposta degli organismi acquatici ai cambiamenti ambientali e ricostruzione delle condizioni ambientali del passato;
  • sviluppo e uso di transfer functions per pigmenti e diatomee, che consentano di ricostruire in modo quantitativo i cambiamenti passati in termini di temperatura o di nutrienti su scala centennale, olocenica e tardoglaciale;
  • ricostruzione nel tempo della biodiversità delle comunità lacustri di cladoceri. Banca delle uova e uso di queste in esperimenti di laboratorio;
  • monitoraggio della presenza di POP e metalli in traccia (es. Hg) in regioni Alpine e sub-alpine (in collaborazione con CNR-IRSA e Università dell’Insubria).

Alcuni programmi di ricerca integrano i dati osservati (neolimnologici) con quelli paleolimnologici al fine di migliorare la comprensione sull’autoecologia degli organismi in relazione a fattori di stress esogeni e sulle modalità con cui si innescano cambiamenti nei processi biotici della rete trofica lacustre.
 

Strumentazione:

Strumentazione di campo:

  • carotatori a gravità (UWITEC), ad “anelli” (LIMNOS) e a ghiaccio secco per il prelievo di carote di sedimento di circa 1m di lunghezza;
  • carotatori tipo Jenkins per lo studio di dettaglio dell’interfacci acqua-sedimento.

Strumentazione di laboratorio:

All’interno dello spazio dedicato e specializzato nel trattamento di carote di sedimento (taglio longitudinale delle carote, riprese fotografiche e sub-campionamento) sono presenti le seguenti strumentazioni:

  • attrezzature per taglio carote di sedimento e strumentazione fotografica specializzata per la documentazione del materiale raccolto;
  • archivio carote in cella termostata a 4°C, corredata di apposite scaffalature per l’alloggiamento delle carote;
  • freezer per lo stoccaggio dei campioni;
  • magnetometro (Bartington) per la misura della suscettività magnetica;
  • bilance tecniche e microscopi per le osservazioni preliminari dei campioni.

Nel laboratorio dedicato alle analisi geochimiche e dei pigmenti algali (carotenoidi e microcistine) sono presenti le seguenti strumentazioni:

  • spettrofotometro doppio raggio UV-VIS (SAFAS, Principato di Monaco);
  • cromatografo liquido ad alta pressione HPLC (Thermofisher) equipaggiato con auto campionatore, pompa quaternaria, termostato per colonna, e rivelatore UV-VIS a diodi;
  • analizzatore elementare (Flash EA 1112, Thermo finnigan);
  • stufe e muffole per essicazione dei campioni e determinazioni gravimetriche della sostanza organica e carbonati.

All’interno dello spazio dedicato alla microscopia per il riconoscimento tassonomico di micro-fossili sono inoltre presenti due microscopi ottico a contrasto di fase (Zeiss).

 

  Contatti:

Andrea Lami :: andrea.lami@irsa.cnr.it
Aldo Marchetto :: aldo.marchetto@irsa.cnr.it
Simona Musazzi :: simona.musazzi@irsa.cnr.it