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TitleMetodi molecolari per l'utilizzo della meiofauna come indicatore di qualità ambientale in ambiente marino
AbstractObiettivi: L'utilizzo di liste di specie animali per informare decisioni di conservazione della natura ha una storia consolidata in ambiente continentale, mentre in mare l'uso di liste locali di specie è più ridotto. I motivi sono duplici: da una parte, l'ambiente marino è considerato meno confinato, con possibilità di spostamento e dispersione degli organismi non paragonabili all'ambiente terrestre; dall'altro lato, non ci sono studi su gruppi animali da poter usare quali indicatori, come avviene invece per molti gruppi di insetti in ambiente terrestre. La disponibilità di recenti tecniche molecolari per l'identificazione di specie in un comparto faunistico ricco, diversificato e con potenziali specie a distribuzione limitata come la meiofauna potrebbe fornire uno strumento valido per il monitoraggio biologico degli ambienti marini per informare la conservazione di questo ambiente. Scopo del presente lavoro è quello di fornire indicazioni sulla validità dei metodi di sequenziamento massivo nella meiofauna. Materiali e Metodi: Abbiamo analizzato sequenze dei due marcatori più comuni, 18S e COI, provenienti da oltre 12.000 organismi della meiofauna, appartenenti a diversi phyla animali, usano 4 tecniche diverse per ottenere unità tassonomiche da dati di sequenze molecolari (Barcoding, ABGD, K/theta e GMYC). Risultati: Il marcatore comunemente utilizzato, 18S non è risultato in grado di riconoscere le specie morfologiche e produce sottostime per un fattore 0,4. La COI invece produce sovrastime, in media di un fattore 7,6, essendo in grado di individuare specie criptiche in molti taxa. I risultati con la COI sono inoltre più coerenti tra le tecniche di tassonomia molecolare, mentre i risultati dal 18S sono anche dipendenti dal metodo utilizzato. Conclusioni: La raccomandazione principale è quella di non usare 18S come marcatore, anche se è stato comunemente utilizzato finora.
SourceUZI - LXXIV Congresso dell'Unione Zoologica Italiana, Modena, 30 settembre - 3 ottobre 2013Atti della Società dei naturalisti e matematici di Modena 144, pp. 66–66
KeywordsMeiofaunaMetagenetics
JournalAtti della Società dei naturalisti e matematici di Modena
Editor[s. n.],, Modena, Italia
Year2013
TypeAbstract in atti di convegno
AuthorsDiego Fontaneto
Text286701 2013 Meiofauna Metagenetics Metodi molecolari per l utilizzo della meiofauna come indicatore di qualita ambientale in ambiente marino Diego Fontaneto CNR ISE VB Published version In UZI LXXIV Congresso dell Unione Zoologica Italiana Modena, 30 settembre 3 ottobre 2013 . Abstract, vol. 144 pp. 66 66. Societ dei Naturalisti e Matematici di Modena, 2013. 144 UZI LXXIV Congresso dell Unione Zoologica Italiana Modena 30 settembre 3 ottobre 2013 Nazionale Contributo Obiettivi L utilizzo di liste di specie animali per informare decisioni di conservazione della natura ha una storia consolidata in ambiente continentale, mentre in mare l uso di liste locali di specie e piu ridotto. I motivi sono duplici da una parte, l ambiente marino e considerato meno confinato, con possibilita di spostamento e dispersione degli organismi non paragonabili all ambiente terrestre; dall altro lato, non ci sono studi su gruppi animali da poter usare quali indicatori, come avviene invece per molti gruppi di insetti in ambiente terrestre. La disponibilita di recenti tecniche molecolari per l identificazione di specie in un comparto faunistico ricco, diversificato e con potenziali specie a distribuzione limitata come la meiofauna potrebbe fornire uno strumento valido per il monitoraggio biologico degli ambienti marini per informare la conservazione di questo ambiente. Scopo del presente lavoro e quello di fornire indicazioni sulla validita dei metodi di sequenziamento massivo nella meiofauna. Materiali e Metodi Abbiamo analizzato sequenze dei due marcatori piu comuni, 18S e COI, provenienti da oltre 12.000 organismi della meiofauna, appartenenti a diversi phyla animali, usano 4 tecniche diverse per ottenere unita tassonomiche da dati di sequenze molecolari Barcoding, ABGD, K/theta e GMYC . Risultati Il marcatore comunemente utilizzato, 18S non e risultato in grado di riconoscere le specie morfologiche e produce sottostime per un fattore 0,4. La COI invece produce sovrastime, in media di un fattore 7,6, essendo in grado di individuare specie criptiche in molti taxa. I risultati con la COI sono inoltre piu coerenti tra le tecniche di tassonomia molecolare, mentre i risultati dal 18S sono anche dipendenti dal metodo utilizzato. Conclusioni La raccomandazione principale e quella di non usare 18S come marcatore, anche se e stato comunemente utilizzato finora. Abstract 2013_Abstract_UZI.pdf Abstract in atti di convegno s. n. , 0365 7027 Atti della Societa dei naturalisti e matematici di Modena Atti della Societa dei naturalisti e matematici di Modena Atti Soc. nat. mat. Modena Atti della Societa dei naturalisti e matematici di Modena. Serie IV Serie V Serie VI Societa dei naturalisti e matematici di Modena diego.fontaneto FONTANETO DIEGO TA.P04.016.004 Ecologia teorica e applicata degli ecosistemi acquatici